Premessa: se oggi mi leggete un po’ così, un po’ distratto, non ci fate caso.
Perché, come si dice… Non mi andava di fare un cazzo.
Quindi ho semplicemente scritto una lista di parole che mi piacciono, di quelle che ti riempiono la bocca e ti fanno sembrare intelligente ed erudito mentre favelli.
Le trovate, in ordine sparso e corredate dal loro bel significato offerto dal signor Treccani, di seguito.
Affabulatorio | agg. [der. di affabulare], letter. – Che si serve dell’affabulazione per narrare, rappresentare scenicamente e sim.: racconti pervasi da una vena fantastica e affabulatoria.
Norrèno | agg. [dal nordico norron «settentrionale»]. – Detto della lingua e della letteratura dei Norvegesi (sia nella madrepatria sia nelle colonie d’occidente, soprattutto nell’Islanda), dal sec. 9° circa, ossia dall’età vichinga, fino alla metà del sec. 14°. La letteratura norrena, che qualitativamente primeggia tra le germaniche antiche, ha creato i generi letterari del carme eddico, del carme scaldico e della saga, e ci ha tramandato, nelle forme più antiche, le leggende germaniche (a cominciare dalle nibelungiche), permettendoci di conoscere la mitologia, la religione, la vita dell’antico mondo germanico al culmine del suo sviluppo storico e alla vigilia del passaggio al cristianesimo.
Tricotomìa1 | s. f. [comp. di trico- e -tomia]. – Nel linguaggio medico, la rasatura di peli o capelli su un’area cutanea che debba essere sottoposta a medicazione o sutura per una ferita, o che sia sede di un intervento chirurgico; t. perineale, quella che viene sistematicamente eseguita, in ambiente ospedaliero, sulle partorienti, per agevolare l’antisepsi e il trattamento di eventuali lacerazioni.
oppure:
Tricotomìa2 s. f. [comp. del gr. τρίχα «in tre parti» e -tomia, sul modello di dicotomia; cfr. gr. τριχοτομέω «tagliare in tre parti»]. – Divisione in tre parti, in tre sezioni o elementi.
Ignìfugo | agg. [comp. del lat. ignis «fuoco» e –fugo] (pl. m. –ghi). – Di sostanza (miscele di borace e acido borico, fosfati acidi) usata per impedire o limitare la combustione di un materiale di facile accensione (legno, carta, tessuti). Anche come s. m.: un ignifugo.
Fonoassorènte | agg. [comp. di fono– e assorbente]. – Nelle costruzioni, detto di materiale o struttura adatta ad assorbire l’energia sonora (sinon. di assorbente o isolante acustico): pannelli f., collocati lungo i viadotti stradali.
Mefistofèlico | agg. (pl. m. –ci). – Che è proprio di Mefistofele; maligno, perfido, diabolico: volto m.; espressione m.; o sarcastico, beffardo: riso, sorriso, ghigno mefistofelico. ◆ Avv. mefistofelicaménte, in modo mefistofelico: ridere, ghignare mefistofelicamente.
Gorgonauta | s. m. [comp. di Gorgo e –nauta gr. ναύτης «navigante»] LSerie di soldatini giocattolo immaginaria dal film Small Soldier, creata dall’immaginaria multinazionale statunitense Globotech. Sono pacifiche creature dall’aspetto mostruoso, alla continua ricerca della loro terra perduta.
Gloglottare | v. intr. [voce onomatopeica, cfr. glo glo] (io gloglòtto, ecc.; aus. avere), non com. – Fare glo glo, detto dell’acqua che gorgoglia, dei tacchini, ecc.
Oftàlmico | agg. [dal gr. ὀϕϑαλμικός, der. di ὀϕϑαλμός «occhio»] (pl. m. –ci). – Che riguarda gli occhi o le malattie oculari: pomata o.; disco o., esile placca medicamentosa da introdurre sotto le palpebre e applicare sul bulbo oculare; ospedale, reparto oftalmico. In partic., in anatomia: arteria o., ramo collaterale della carotide interna, destinato al globo oculare; nervo o. (o branca o.), prima branca del trigemino che nell’uomo prende origine dalla parte mediale del ganglio di Gasser; fuoriesce dal cranio attraverso la fessura orbitaria superiore e innerva la ghiandola lacrimale, i tegumenti della regione frontale, le palpebre, i muscoli ciliari e la regione del naso.
Ribosòmico | agg. [der. di ribosoma] (pl. m. –ci). – In biologia, sinon. di ribosomiale.
E quindi:
Ribosòma | s. m. [comp. di ribo(nucleico) e –soma] (pl. –i). – In biologia, nome di particelle del citoplasma cellulare che possono essere libere nel citoplasma o attaccate al margine esterno del reticolo endoplasmatico, oppure all’interno dei mitocondrî e dei cloroplasti: hanno forma sferoidale e un diametro di circa 200 Å, sono ricche di acido ribonucleico (e da ciò prendono il nome) e sono la sede della sintesi proteica.
Rutilante | agg. [dal lat. rutĭlans –antis, part. pres. di rutilare: v. rutilare], letter. – Rosso vivo; più genericam., risplendente: chiome, gemme r.; occhi r.; glauca notte r. d’oro (D’Annunzio); luce piena e r. (Bacchelli).
Picaresco | agg. [dallo spagn. picaresco, der. di pícaro (v. picaro)] (pl. m. –chi). – Relativo a un genere letterario sorto in Spagna nella seconda metà del sec. 16° (il cui prototipo è considerato il romanzo anonimo Lazarillo de Tormes, 1554) e diffusosi poi nel resto d’Europa, caratterizzato dalla descrizione delle avventure dei picari, popolani furbi, imbroglioni e privi di scrupoli: letteratura p.; romanzo p.; novelle picaresche. Anche, che ricorda o rispecchia l’atmosfera, le situazioni, le trame tipiche di tale genere letterario: avventure p.; un gusto p. per il rischio.
Mandrino | s. m. [dal fr. mandrin; cfr. provenz. mandre, ant. «giogo della bilancia», mod. «manovella»]. – In tecnologia meccanica, l’albero della macchina utènsile sul quale si monta il pezzo in lavorazione (oppure l’utensìle quando il pezzo è fisso).
Tramòggia | s. f. [lat. trimŏdia «recipiente che contiene tre moggi», comp. di tri- «tre» e mŏdius «moggio»] (pl. –ge, raro –gie). – Apparecchio utilizzato per facilitare lo scarico, per gravità, di materiali sciolti, in polvere o in piccole pezzature, costituito nella forma più semplice da un recipiente a forma di tronco di piramide o di cono, con base minore in basso munita di un’apertura (bocca) chiusa da un portellino: trova applicazione in alcune macchine operatrici quali trafile e presse, nei gasogeni, nei silos per minerali e cereali, ecc.